Spazioprever lezioni in rete - I.I.S. "A. Prever" Pinerolo
La poesia, ricca come sempre di simboli, è incentrata su una serie di contenuti fondamentali. Strtturata in sei quartine di versi novenari e decasillabi in rima alternata, essa ritrae la notte più romantica di tutte, quella di San Lorenzo (ovvero il 10 agosto).
Pascoli sa - da fanciullino che modifica i dati di fatto attraverso la sua potente immaginazione – il motivo per cui il cielo, durante quella notte, piange, perché tante parti ardenti del cielo lo solcano riversandosi sulla terra. Dopo la prima strofa, il discorso morale che Pascoli aveva iniziato, si trasferisce in una dimensione naturale e intimista: tornava al suo nido una rondine, recando nel becco un insetto che sarebbe servito come pasto serale per i propri figli; dopo essere stata colpita, rimane attonita, sdraiata su un roveto con le ali aperte, che rendono i suoi ultimi respiri simili a quelli di Cristo in croce.
Il simbolo della croce è depurato di ogni valore cristiano: dopo la morte non c’è resurrezione, c’è soltanto sbigottimento per il male subito senza colpa. A causa del suo assassinio, anche il nido non potrà che morire, con i rondinini che pigoleranno sempre più piano, affamati, affievolendosi poco alla volta.
Anche il padre di Pascoli tornava al suo nido familiare: qualcuno lo uccise dandogli appena il tempo di
chiedere perdono per i suoi peccati.
Nei suoi occhi si riversò il grido che non potè emettere, in mano ancora
le bambole comprate per le figlie.
Ora, a casa sua, lo aspettano invano. Egli, stupito per il male ricevuto,
addita al cielo (probabilmente senza dei) le bambole che avrebbe dovuto consegnare a casa.
Tu, Cielo sereno (forse divino), che risiedi nei mondi più alti, puri e sereni di questo, non puoi fare altro
che inondare di pianto quest’atomo opaco di male che è la Terra, nella quale non c’è ragione che serva per
spiegare il dolore, non c’è spiegazione alcuna per motivare l’assolutezza e la gratuità della malvagità.
Nella poesia si notano tre momenti fondamentali: la riflessione morale sul Male come condizione basilare, irrinunciabile, per chi vive sulla Terra (prima e ultima strofa), il riferimento a due fatti di “cronaca” nera, due uccisioni, descritte nei particolari e negli effetti distruttivi che produrranno ai rispettivi “Nidi” (strofe centrali).
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