Spazioprever lezioni in rete - I.I.S. "A. Prever" Pinerolo
Primo Levi e Jean Samuel (“Pikolo”), un’amicizia nell’inferno di Auschwitz
La costruzione dei campi di concentramento nazisti venne iniziata nel 1933, non appena Hitler prese il potere in Germania. Il campo di concentramento di Auschwitz, cittadina a 60 km a sud ovest di Cracovia e importante nodo ferroviario, venne inizialmente eretto all’interno di quella che era stata una caserma dell’esercito polacco a partire dal 1940.
Primi abitanti del campo furono trenta criminali comuni di nazionalità tedesca, scelti direttamente dal responsabile del campo, Rudolf Hess, perché costituissero il primo nucleo di sorveglianti. Il 14 giugno 1940 giunsero a Auschwitz i primi 728 prigionieri politici polacchi.
A partire dal 1942, il Lager di Auschwitz iniziò ad ospitare prigionieri ebrei, in un numero purtroppo soltanto stimabile e non quantificabile con esattezza:
Il questo campo di concentramento, ricavato da una ex caserma dell’esercito polacco, vi era un solo piccolo forno crematorio, mal funzionante, ricavato in un magazzino adiacente il giardino in cui giocavano i figli del responsabile del campo, Rudolf Hess
Il campo di sterminio oggi e nei progetti originali
«La Buna [la fabbrica chimica Farben in cui lavorò Primo Levi] è essenzialmente opaca e grigia. Questo sterminato intrico di ferro, di cemento, di fango e di fumo è la negazione della bellezza. […] La Buna è grande come una città; vi lavorano, oltre ai dirigenti e ai tecnici tedeschi, quarantamila stranieri, e vi si parlano quindici o venti linguaggi».
(Da PRIMO LEVI, Se questo è un uomo, Torino, Einaudi, 1968, pp. 89-90).
Se hai la fortuna di trovare accanto a te qualcuno con cui hai una lingua comune, buon per te, potrai scambiare le tue impressioni, consigliarti con lui, sfogarti; se non trovi nessuno, la lingua ti si secca in pochi giorni, e con la lingua il pensiero.
[PRIMO LEVI, I sommersi e i salvati, Torino, Einaudi, 1987, p. 72]
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