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Etichettatura alimentare

Etichettatura alimentare

A cura della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino

L’etichetta non è solo un mezzo di promozione a disposizione delle aziende alimentari, ma un utile strumento per garantire la sicurezza alimentare e la salute del consumatore. La normativa sull'etichettatura regola le modalità di indicazione delle informazioni, distinguendo quelle obbligatorie da quelle facoltative.

I consumatori dovrebbero prestare attenzione agli alimenti che acquistano: leggere attentamente l’etichetta, evitando di tralasciare alcune informazioni che, invece, sono fondamentali, ma questo può accadere perchè notevoli sono le difficoltà di lettura e di comprensione dei contenuti.

Le aziende che producono alimenti e li commercializzano devono etichettare i propri prodotti, seguendo le indicazioni fornite dalla normativa di riferimento.
Le informazioni da inserire in etichetta sono regolamentate da normative nazionali ed europee, che hanno l'obiettivo di garantire una corretta informazione.

“L’etichettatura è l’insieme delle menzioni, delle indicazioni, dei marchi di fabbrica o di commercio, delle immagini o dei simboli che si riferiscono al prodotto alimentare e che figurano direttamente sull’imballaggio o su un’etichetta affissa o sul dispositivo di chiusura o su cartelli, anelli o fascette legati al prodotto medesimo o sui documenti di accompagnamento del prodotto alimentare. Art.1 D.Lgs. 109/92“

L'etichetta è un elemento importante anche per garantire la rintracciabilità dei prodotti, deve essere conservata in azienda almeno fino all'esaurimento dei prodotti stessi e deve essere sempre leggibile.
La rintracciabilità è la capacità di ricostruire e seguire la storia di un prodotto, attraverso l’identificazione e la documentazione di tutte le attività, i materiali e le specifiche responsabilità degli operatori che hanno contribuito alla sua produzione. A questo proposito ogni impresa di produzione, trasformazione, confezionamento o vendita di prodotti alimentari è tenuta a possedere un sistema di registrazione, che permetta di tracciare il percorso che ha portato alla creazione di un prodotto alimentare, dalle materie prime fino alla tavola del consumatore.

Come leggere l’etichetta

l'etichetta:

  • deve assicurare la corretta e trasparente informazione del consumatore
  • non deve indurre in errore l’acquirente sulle caratteristiche del prodotto alimentare
  • non deve attribuire al prodotto effetti o proprietà che non possiede
  • non deve suggerire che il prodotto possiede proprietà, caratteristiche particolari, quando tutti i prodotti analoghi possiedono caratteristiche identiche
  • non deve attribuire al prodotto proprietà atte a prevenire, curare o guarire una malattia.

Come deve essere un’etichetta

Le indicazioni devono essere in lingua italiana; è consentito riportarle anche in più lingue, ma non può assolutamente mancare l’italiano, è un diritto sapere cosa si sta acquistando. L’etichetta deve essere visibile, chiaramente leggibile ed indelebile.

Come si presentano gli alimenti: preconfezionati o sfusi

I prodotti alimentari posti in vendita possono essere preconfezionati o sfusi, in base al legame che hanno con il proprio imballaggio.

Il prodotto preconfezionato è l’unità di vendita presentata come tale al consumatore, formata dal prodotto alimentare e dall'imballaggio in cui è stato confezionato prima di essere posto in vendita.

Gli alimenti sfusi sono i prodotti non confezionati, presentati come tali al consumatore, che vengono avvolti da un involucro, quindi confezionati, su richiesta del consumatore al momento dell'acquisto. Non è sempre netta la distinzione tra prodotti preconfezionati e prodotti sfusi.

Simbolo metrologico

simbolo metrologico Simbolo metrologico

Il simbolo raffigurante una “e” è localizzato accanto all’indicazione della quantità e rappresenta la dichiarazione del produttore o del confezionatore di aver ottemperato, nell'effettuare il confezionamento, a quanto prescritto dalle disposizioni metrologiche comunitarie.

I prodotti contrassegnati dalla lettera “e” quindi sono considerati “preimballaggi CEE” e, come tali, hanno il diritto di libera circolazione in tutti gli Stati dell'Unione Europea.

La marchiatura si può applicare solo su imballaggi di contenuto compreso tra 5 g o 5 ml e 10 Kg o 10 L, destinati alla vendita al consumatore in quantità unitarie costanti

Codice a barre

codice a barre Codice a barre

È un codice monodimensionale, costituito da una sequenza di numeri e barre verticali, bianche e nere, aventi diversa spaziatura e spessore, ognuno dei quali con un preciso significato. La decodifica dei dati avviene attraverso l'impiego di sensori specifici (es. scanner ottici) che, leggendo la sequenza dei simboli utilizzati, consentono di ottenere le informazioni contenute.

La sua adozione è facoltativa, le aziende che intendono utilizzarlo devono richiederlo presso i competenti uffici nazionali. Ha una funzione fondamentale nella gestione logistica delle merci, è infatti un sistema che viene spesso utilizzato dalle aziende per gestire il magazzino.

QR Code

QR code QR code

I codici bidimensionali, a differenza dei vecchi codici a barre (monodimensionali), consentono di memorizzare un numero di informazioni notevolmente superiore e possono essere letti anche da un telefono cellulare o da uno smartphone con fotocamera, se dotati del necessario software.

Il "QR" deriva da "Quick Response" (risposta rapida), consente infatti una rapida decodifica del suo contenuto. Questo “quadrato” permette di navigare su internet e conoscere molte informazioni sui prodotti che acquistiamo o consumiamo al ristorante o a casa. Per leggere il QR Code, che si trova sull’etichetta di un prodotto alimentare, è sufficiente inquadrare/leggere il codice con il proprio telefonino, dopo aver scaricato l’apposita applicazione da internet, totalmente gratuita.

Una volta che la lettura è stata effettuata, appaiono le informazioni, si ha così la possibilità di avere informazioni ad esempio sulle modalità di preparazione del prodotto, sul territorio di provenienza e in alcuni casi è persino possibile fare delle domande all’azienda produttrice.

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