Spazioprever lezioni in rete - I.I.S. "A. Prever" Pinerolo
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Il caffè verde non può essere usato per ottenere caffè dal gusto e aroma apprezzabili. É la tostatura, o torrefazione, che conferisce al chicco di caffè la sua tipicità. La tostatura consiste nel portare il chicco di caffè verde a temperature comprese tra i 150 e i 230°C in modo che subentrino quelle reazioni chimico-fisiche necessarie a trasformare il chicco di caffè verde in un piacevole concentrato d'aroma e gusto.
La torrefazione avviene in due tipi di macchine. Il sistema tradizionale prevede l'uso di macchine a tamburo
rotante in cui il caffè, per un periodo di 10-15 minuti, viene gradualmente riscaldato quando entra in contatto
con la superficie calda del tamburo.
Il sistema industriale utilizza macchine a letto fluidificato in cui si
crea un vortice d'aria calda sul quale i chicchi di caffè restano in sospensione per un periodo brevissimo di
circa un minuto. Terminata la torrefazione si procede al raffreddamento che avviene o mediante aria fresca o
attraverso acqua. Quest'ultimo metodo, pur essendo più rapido, deprezza la qualità del caffè, poiché fa
aumentare l'umidità e provoca la dispersione degli aromi.
Il caffè tostato si presenta con un aspetto completamente diverso dal caffè verde e le principali variazioni del chicco tostato riguardano:
Le sostanze nuove che si sono formate durante la tostatura rappresentano il 30% del peso del chicco. Tra queste le più importanti sono: caramello e anidride carbonica e poi oltre 700 molecole volatili che cominciano a formarsi intorno ai 160° e che continuano a svilupparsi e modificarsi fino a torrefazione ultimata.
Il caffè verde, durante le prime fasi della tostatura, subisce una riduzione, poi, quando la temperatura raggiunge e supera i 160°C, e inizia a formarsi anidride carbonica, i chicchi cominciano a gonfiarsi. Sopra i 200°C, la reazione diventa esotermica e, sopra i 240°C, il chicco di caffè comincia a bruciare con formazione di fuliggine.
Dopo la tostatura il caffè è pronto per essere consumato. É però necessario confezionarlo per garantire una più lunga conservazione degli aromi. I due fattori che influenzano in negativo la conservazione del caffè sono l'umidità e l'ossigeno, per questo le confezioni in cui avviene la conservazione devono assicurare il massimo isolamento da questi due elementi.
Perché l'ossigeno causa l'ossidazione delle componenti aromatiche grasse, provocando la sensazione di rancido, e l'umidità è prontamente assorbita dal caffè, con conseguente aumento di peso e minor resa qualitativa per l'espresso in tazza.
Le confezioni in cui avviene la confezione del caffè sono i sacchetti e i barattoli, mentre i sistemi di conservazione possono essere:
Il successo di un espresso dipende dalla combinazione di quattro fattori: miscela, macinadosatore, macchina per espresso e mano dell'operatore. Difficile dire quale delle "4 emme" sia la più importante. Delle quattro il ruolo attivo è sicuramente quello della mano, che ha la responsabilità di controllare e procedere alla manutenzione delle attrezzerie, scegliere le miscele, ed è responsabile del servizio e della qualità dell'espresso in tazza.
La composizione della miscela è l'aspetto più creativo nella preparazione di un caffè. L'assemblaggio delle varie qualità, o miscela, serve per equilibrare e compensare le caratteristiche di gusto, aroma e corpo, e la sensazione acido-amaro. Per questo il caffè in tazza non è mai il risultato di una singola qualità (a parte il Blue Mountain giamaicano), ma è sempre composto dall'unione di differenti tipi di caffè, provenienti da zone diverse.
I caffè lavati si riconoscono anche dopo la tostatura dal residuo di pergamino, una crosticina di colore chiaro, che rimane proprio in mezzo al solco del chicco.
Le miscele possono presentare chicchi con una tonalità cromatica omogenea, oppure chicchi con diverse sfumature di colore. Una tonalità cromatica omogenea della miscela denota che l'assemblaggio delle varie qualità di caffè è avvenuto prima della tostatura. Dopo la tostatura gli aromi delle varie specie di caffè che compongono le miscele, potranno affinarsi in un ambiente ristretto, o ad atmosfera controllata, per un periodo di 2-3 settimane.
I fautori di questo sistema affermano che il caffè in tazza ha un miglior equilibrio aromatico.
Gli oppositori sostengono che la cottura uniforme, non consentendo di cuocere ogni qualità al suo giusto
grado, non sfrutti al meglio la capacità aromatica di ogni specie.
La miscela che presenta chicchi di colore diverso, denota una miscelazione avvenuta dopo la
torrefazione. Questo secondo sistema garantisce la cottura ottimale, perché differenziata, di ogni
qualità di caffè. Ma, secondo i sostenitori del primo metodo, presenterà un aroma non equilibrato.
Arbitro finale di tutte le opinioni, è il gusto.
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