Spazioprever lezioni in rete - I.I.S. "A. Prever" Pinerolo
Il lettore ha capito a che cosa miriamo: dimostrare che la grande musica suggerisce idee analoghe in menti differenti. D’altra parte non sarà qui fuori luogo ragionare a priori, senza analisi e confronto; giacché questo sarebbe davvero sorprendente, che i suoni non potessero suggerire il colore, che il colore non potesse dare l’idea di una melodia, e che suono e colore non fossero in grado di trasmettere delle idee; da quando Dio ha creato il mondo come una totalità complessa ed indivisibile, le creature si sono sempre espresse attraverso reciproche analogie […]
La musica di Weber, e, più tardi, quella di Beethoven, agirono con forza irresistibile sul suo spirito [di Richard Wagner] e ben presto, con il passare degli anni e col progredire dei suoi studi, egli non poté intendere in modi paralleli il momento poetico e quello musicale, non concepire tutte le sue idee sotto le due forme simultaneamente, dal momento che ognuna di queste due arti inizia la sua funzione là dove si arresta la possibilità espressiva dell’altra.” (Charles Baudelaire, Wagner et Tannhauser à Paris, tratto da “Revue Européenne”, 1 aprile 1861)
Corrispondenze da “I fiori del male” (1857) E’ un tempio la natura ove viventi Pilastri a volte confuse parole Mandano fuori; la attraversa l’uomo tra foreste di simboli dagli occhi familiari. I profumi e i colori e i suoni si rispondono come echi lunghi che di lontano si confondono in unità profonda e tenebrosa, vasta come la notte e il chiarore. […]
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