Spazioprever lezioni in rete - I.I.S. "A. Prever" Pinerolo
La maggior parte dei tè in commercio sono delle miscele assemblate da tea taster specializzati. Il lavoro del tea
taster consiste nel selezionare e comporre la ricetta per miscelare le partite di tè provenienti da Cina, India,
Sri Lanka, Indonesia, Africa.
Una miscela di tè può essere composta di una selezione di 20, fino a 30 differenti
tipi di tè.
I tea taster devono confrontare il gusto della nuova miscela con quelle precedenti, in modo da creare un sapore uguale o simile ai tè dello stesso tipo già in commercio. La ricetta composta dal tea taster, con le indicazioni relative alle qualità di tè, provenienza, anno, quantità, è mandata al reparto di confezionamento.
Qui, dopo aver prelevato dai vari magazzini le diverse qualità di tè, si confezionano e si impacchettano le varie miscele.
I tè sono suddivisi prevalentemente in tè cinesi e in tè indiani. I tè cinesi sono tè verdi in foglia, ottenuti da
semi coltivati esclusivamente in Cina.
Sono considerati tè indiani, non solo quelli ottenuti da semi coltivati
nella regione di Asssam in India, ma anche i tè coltivati in Africa, Sry Lanka, Indonesia e Malesia. I principali
Paesi africani che producono tè sono: Kenia, Malawi, Tanzania e Zimbawe.
Altre nazioni coltivano tè, tra queste, Turchia, Iran, Giappone, Vietnam, Pakistan, Argentina, Brasile.
Le regioni cinesi dove si coltiva il tè sono 18 e in alcuni casi la lavorazione è ancora fatta a mano.
Tra queste regioni le più famose sono: Anhui, Sichuan, Fujan, Hunan, Zhejing. In Cina si producono tè neri e
oolong prevalentemente per il mercato estero, mentre i tè verdi sono esportati solo per il 20%.
In Cina si
fanno tre raccolti l’anno, il primo, quello primaverile, è considerato il migliore, seguono quello estivo e
infine il raccolto autunnale.
Sulle confezioni di tè cinesi sono indicati un nome e un numero. Il nome stabilisce il metodo di produzione e può variare da regione a regione anche se il tè è lo stesso; il numero è una sorta di denominazione e prova la rispondenza di quel tè alle regole stabilite a garanzia della sua qualità.
Le qualità più pregiate di tè nero cinese sono: Yunnan, Keemun, Lapsang Souchong, Chingwo, Panyong, China Black High Quality. I tè verdi cinesi di maggior qualità sono: Lung Cing, Gunpowder, Xiang Bo Lu, Lu Mu Dan, Tè Bianco.
Il tè in Giappone è coltivato in tutto il paese, ma è la città di Shizuoka, tra Tokio e Osaka, il luogo più importante per la lavorazione. In Giappone si producono solo tè verdi le cui foglie subito dopo la raccolta subiscono un appassimento con bagni di vapore.
Le qualità più pregiate di tè giapponese sono: Sencha, Bancha, Tencha, Matcha, la qualità di tè Gyokuro è la
migliore.
Le foglie per produrre questo tè sono coperte, così da lasciarle per quasi tutto il tempo all’ombra.
In questo modo il tè acquista aroma e delicatezza. Il tè Matcha è un tè in polvere, ed è utilizzato
nella cerimonia del tè; è ottenuto sminuzzando le foglie intere del tè di qualità Tencha.
In Giappone si fa
ancora un tè particolare, il Genmaicha, ottenuto unendo alle foglie di tè, il germe di riso sbucciato e grano
soffiato.
Quando nel 1833 fu tolto il monopolio del tè all'East India Company, si incominciò la coltivazione del tè indiano nella regione di Assam dove, alle piante da tè importate dalla Cina, si preferì sviluppare la coltivazione della pianta da tè selvatica che qui cresceva spontaneamente. Nel 1890 le coltivazioni del tè indiano e di Ceylon erano ormai avviate e completamente produttive.
I tè dell'India del Nord provengono
dalle regioni di Assam, Doors, Cachar, Darjeeling. Sono prevalentemente tè neri e sono rinomati soprattutto i
tè delle piantagioni di Darjeeling situate ai piedi dell'Himalaya.
Nel Sud dell'India si produce tè nelle
regioni di Kerala, Orissa e Mysore.
L’India è il paese maggior produttore di tè al mondo, e si producono
prevalentemente le qualità fanning e dast per il tè in bustina.
Si producono ancora tre “special tea” a foglia intera e sono Darjeeling, Assam e Nilgiri.
Queste tre qualità speciali, per salvaguardarne l’origine, portano sulla confezione il rispettivo logo approvato dal Tea Board of India, l’organismo di controllo della qualità del tè.
Non fosse stato per un fungo (hemileia vastatrix), che nel 1869 distrusse le piantagioni di caffè estese su
tutto il suo territorio, sull’isola di Sry Lanka, (quand'era ancora parte dell'Impero Britannico era chiamata
Ceylon), non si sarebbe mai prodotto tè.
Fu uno scozzese, tale James Taylor, che arrivò a Ceylon come
piantatore di caffè nel 1852, a sperimentare per primo la coltivazione del tè e ad applicare la meccanizzazione
nell'arrotolamento delle foglie.
I giardini di tè di Sri Lanka, si trovano ad altezze molto variabili e comprese tra i 900 e i 2400 metri d’altezza. I tè prodotti a Sry Lanka hanno foglie piccole e sono suddivisi in relazione all'altezza delle piantagioni e al periodo della raccolta.
Le piantagioni più elevate danno tè di maggior qualità, soprattutto se il raccolto è fatto in primavera o in autunno. Anche i tè di Sri Lanka, come i tè speciali dell’India, sono distinti da un logo, approvato dal Ceylon Tea Bord, che stabilisce l’origine e la qualità del tè di Ceylon.
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