Spazioprever lezioni in rete - I.I.S. "A. Prever" Pinerolo

 

Storia romana: dalle origini alla conquista del Mediterraneo

Romolo e Remo  

 

Dalle origini alla conquista della penisola italica

753 a.C. fondazione di Roma nel Lazio

509 a.C. cacciata dell’ultimo re, secondo la tradizione Tarquinio il Superbo. Inizia l’età repubblicana.

493 a.C. Trattato Cassiano tra romani e latini.
I Latini furono un popolo in competizione con i romani fin dalle origini, fondatori di Alba Longa, potente città. I due popoli furono alleati nella lega latina, ma alla fine del VI secolo, le aspirazioni egemoniche di Roma portarono allo scontro, vinto dai Romani. Il trattato rinsaldava gli antichi legami, stabilendo reciproca assistenza militare contro i popoli esterni.

450 a.C. introduzione delle XII tavole, le prime leggi scritte romane.

430 a.C. dopo lunghi anni di guerre romani e latini hanno ragione di volsci ed equi (popoli italici, abitanti dell’Appennino laziale). I romani controllano praticamente quasi tutto il Lazio.

396 a. C. Dopo più di 70 anni di guerre i romani, guidati da Furio Camillo conquistano Veio, città etrusca e fecero schiavi i suoi abitanti.

I romani combatterono questa guerra di conquista (la prima, le altre furono guerre di difesa), senza l’appoggio della lega latina. Veio fu assediata per dieci anni e venne inglobata nel territorio di Roma; la vittoria consentì l’assegnazione di terre coltivabili ai plebei.

I patrizi e il senato trovarono quindi un sistema per attenuare il conflitto sociale con i poveri plebei, sempre più numerosi.

“Guai ai vinti” Brenno “Guai ai vinti” Brenno

 

390 a.C. I Galli, popolazione guerriera celtica, invadono e saccheggiano Roma. Varie tribù galliche erano penetrate nella pianura padana, da dove cominciarono a insidiare i domini etruschi. Un gruppo di guerrieri guidati da Brenno si diresse verso Roma, disperse l’esercito romano inviato per bloccarli ed entrò nella città.

Per la prima volta Roma venne invasa; i galli se ne andarono dopo il pagamento di un forte riscatto, ma l’evento chiamato “Sacco di Roma” fu traumatico e rimase nella memoria collettiva a lungo.

La città si riorganizzò comunque in fretta e riprese il progetto di espansione.

338 a.C. Scioglimento della lega latina dopo una dura guerra contro una coalizione antiromana. Roma domina sul Lazio; nel frattempo erano iniziate le guerre contro i Sanniti, una popolazione italica stanziatasi originariamente sugli appennini meridionali e poi discesa verso le coste campane e in Puglia sul Gargano.

343 a.C. -290 a.C. Guerre sannitiche. Furono tre lunghe guerre. I sanniti formavano una potente confederazione e dopo il declino degli etruschi e delle città della Magna Grecia rappresentavano l’unico grande nemico per Roma.

La prima guerra non ebbe né vincitori, né vinti: Roma era interessata al controllo della Campania e in particolare di Napoli.

La seconda guerra (326 a.C.) fu dura e sanguinosa ed è passata alla storia con l’episodio delle “forche caudine” dove i romani accerchiati nella gola di Caudio, nei pressi di Benevento, dovettero arrendersi per poi essere umiliati passando sotto un giogo formato dalle lance sannite.

Fu un durissimo colpo per l’orgoglio dei romani che iniziarono una strategia di accerchiamento dei sanniti attraverso alleanze militari e fondazione di colonie ai confini del territorio nemico. La guerra riprese e i sanniti chiesero la pace nel 304 a.C. Seguì la terza guerra sannitica nel 298 a.C.: una grande alleanza formata da sanniti, etruschi, umbri e galli si schierò contro Roma, ma l’abilità militare dei romani impedì che queste forze si congiungessero e nelle battaglie di Sentino (Marche) e Aquilonia (Campania) i sanniti furono sconfitti e dovettero sottomettersi.

Seguirono altre guerre che portarono Roma al controllo del centro-nord dell’Italia inglobando i territori galli ed etruschi.

282 a.C. Guerra contro Taranto. Dopo le guerre sannitiche Roma venne a diretto contatto con la Magna Grecia e le sue città che avevano combattuto lunghe guerre tra di loro e che si erano quindi indebolite.

Taranto era la città più importante, fondata da Sparta nel 706 a.C. I romani dopo aver battuto i sanniti, decisero di violare il trattato con Taranto che impediva a Roma di entrare con le proprie navi nello Ionio e nel golfo della città; Roma inviò le navi e Taranto le affondò, scatenando la guerra.

Taranto era sprovvista di un esercito di terra in grado di opporsi a quello romano e chiese aiuto a Pirro, sovrano del regno ellenistico dell’Epiro (Grecia settentrionale). Pirro, un re abile ed ambizioso, sbarcò in Italia e grazie all’impiego della falange e soprattutto degli elefanti (che i romani non conoscevano) ottenne due vittorie che gli costarono però grosse perdite.

Gli elefanti di Pirro Gli elefanti di Pirro

 

Pirro propose dunque trattative di pace ai romani e il conflitto venne sospeso, anche perché Pirro volle portare aiuto alle colonie greche in Sicilia, minacciate dalla crescente potenza cartaginese. Dopo alcune vittorie Pirro dovette ritirarsi a causa dello scontento dei greci di fronte alle spese militari. Ritornato nella penisola venne sconfitto dai romani definitivamente a Malevento (ribattezzata poi Benevento dopo la vittoria) nel 275 a.C. Taranto dovette accettare l’alleanza con Roma che in breve prese il controllo di tutte le altre città della Magna Grecia.

266 a.C. Roma controlla direttamente o attraverso alleanze un territorio che va da Rimini allo stretto di Messina

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