Spazioprever lezioni in rete - I.I.S. "A. Prever" Pinerolo

 

Dalla vite al vino

La pianta della vite

La vite

La vite è una pianta appartenente alla famiglia delle vitacee, di cui si conoscono diverse specie, tra le quali quella europea (vitis vinifera) e quella americana. Per produrre il vino si coltiva la specie europea, mentre la specie americana produce frutti più aspri che, secondo la normativa italiana, non possono essere utilizzati per la produzione del vino; la specie americana, tuttavia, essendo più resistente di quella europea ai parassiti, di solito viene usata come portinnesto.

La pianta della vite

La vite è composta da vari organi e questi sono: Le radici con il compito di assimilare il nutrimento dal terreno. Le radici possono derivare sia da semi sia da tralci.

Il sistema più usato nell'impianto di nuove viti è il secondo, dato che ormai la propagazione avviene quasi esclusivamente per talea che non sono altro che pezzi di tralci.

il tralcio della vite La pianta della vite e le sue parti. Per altre informazioni clicca sull'area sensibile in figura
altre informazioni sul grappolo

Dopo le radici troviamo il fusto suddiviso in:

  • ceppo, la parte principale e più grossa che spunta dal terreno;
  • branche sono le diramazioni del ceppo;
  • tralci sono i rami più giovani;
  • germogli, da cui nasceranno i frutti;

Vitigno

Il vitigno è una varietà di vite che può essere a bacca bianca o a bacca rossa. es: barbera, grignolino, nebbiolo, cortese, erbaluce sono vitigni.

Per la produzione di vino il vitigno deve esere autorizzato, vale a dire che il regolamento (CE) n.1493/1999 all'art.19 definisce che gli Stati membri devono costituire l'elenco delle varietà di vite idonee alla coltivazione sul proprio territorio.

Per l'Italia, sono le Regioni gli enti competenti a legiferare in materia. La classificazione delle varietà di viti per uve da vino è stata attuata dalle Regioni e dalle Province autonome in base alle linee guida contenute nell'accordo del 25 luglio 2002 in materia di classificazione delle varietà di vite.

Vedi: enografia italiana

Vigneto e denominazione

Il vigneto è un'area geografica più o meno grande destinata alla coltivazione della vite.

Il vigneto può comprendere un'area che corrisponde a:

  • vigna
  • frazione
  • comune
  • provincia
  • regione

In questa definizione di vigneto quale area geografica vocata alla produzione di un vino, si determina il significato di denominazione dei vini. La denominazione di un vino è il nome del vino, ed ha a che fare con l'area geografica in cui viene prodotto. Si riferisce ad una nome di una zona viticola particolarmente vocata, utilizzato per definire un prodotto di qualità, le cui caratteristiche sono legate all'ambiente naturale in cui è prodotto ed ai fattori umani.

La denominazione può essere composta o dal solo nome geografico (es: Nizza, Barolo, Barbaresco, Gavi) o, se previsto dal disciplinare, anche dal nome del vitigno (es: Langhe Nebbiolo, Barbera d'Asti, Dolcetto d'Alba, Roero Arneis).

Vedi:Deniminazione d'origine e sottozone

Impianto ed esposizione del vigneto

La vite europea, originaria del bacino del Mediterraneo, si è diffusa in tutta l'Italia e in quasi tutta Europa, compresa la Gran Bretagna.

Essa da origine ad un numero elevato di varietà (circa un migliaio) ciascuna con proprie caratteristiche. Tali caratteristiche variano, talvolta anche in modo rilevante, a seconda della:

  • località
  • esposizione
  • terreno
  • clima in cui la vite è coltivata

I vigneti impiantati in zone collinari, per esempio, danno ottimi risultati sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo e se l'esposizione è favorevole (riparata dal vento, insolazione giusta, buon drenaggio) danno prodotti in quantità maggiore e di migliore qualità.

Le diverse condizioni in cui avviene la coltivazione, fanno si che la varietà stessa, cioè che lo stesso vitigno, dia origine a una molteplicità di vini.

Sistemi di allevamento della vite

Propagazione

La propagazione della vite avviene per:

seme:
viti con caratteristiche diverse dalla pianta madre, impiegato solo per sperimentazioni;
gemma (talee):
tralcio di vite poi radicato, solitamente è la tecnica più utilizzata in viticoltura e in vivaistica.

Principali nemici della vite

Alla propagazione per talea sono state apportate modifiche a causa della comparsa in Europa della fillossera. Dall'innesto si ottiene una pianta resistente ma che darà i frutti tipici della specie europea. In viticoltura si dice portinnesto una specie vegetale usata per ricevere un innesto. Oltre alla fillossera, un'altro parassita che colpisce la vite è l'oidio.

Potatura

Dopo la propagazione le prime pratiche dell'allevamento consistono nella potatura di allevamento (si realizza solo nei primi anni per dare una determinata forma al vitigno) e nel seguire, curando, il sistema stesso di coltivazione.

Oltre la potatura di allevamento, si pratica anche quella di produzione che può essere distinta in:

  • invernale o secca
  • verde
  • lunga
  • corta
ciclo della vite  

Gli scopi della potatura sono:

  1. rendere il più possibile costante la produzione nelle diverse annate;
  2. migliorare la produzione la quale può essere compromessa da un eccesso di quantità di uve;
  3. necessità di mantenere la vite entro una determinata forma di allevamento, dettata da condizioni di ordine tecno-economico.

È evidente che, in merito ai vari sistemi di potatura sia lunga che corta, cioè in base al numero di gemme a frutto da lasciare per ogni ceppo (molte gemme nella potatura lunga e poche in quella corta) non si possono stabilire delle norme ben precise perché queste pratiche sono condizionate da:

  • forma di allevamento;
  • varietà del vitigno;
  • vigoria del vitigno;
  • tipo di terreno;
  • concimazione praticata;
  • particolari condizioni climatico-ambientali dell'annata.

Diverso è il discorso per le operazioni di potatura verde, cioè la potatura effettuata negli organi erbacei, fatta con competenza e razionalità con i seguenti scopi:

  1. migliorare il colore delle uve (maturazione)
  2. migliorare il tenore zuccherino (rapporto zucchero alcool)
  3. migliorare le uve (quindi il prodotto vino)

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