Spazioprever lezioni in rete - I.I.S. "A. Prever" Pinerolo

 

La comunicazione

Linguaggio e comunicazione

Comunicazione

Quel che facciamo durante la nostra esistenza è determinato dal nostro modo di comunicare. Nella nostra società, la qualità della vita è tutt'uno con la qualità delle comunicazioni.

È determinante quel che pensiamo e diciamo di noi stessi, come ci muoviamo e come ci “serviamo” del nostro corpo, come utilizziamo quel che sappiamo...

Tutti noi produciamo due forme di comunicazione: interne (sono le cose che immaginiamo, diciamo e sentiamo interiormente) ed esterne(parole, tonalità della voce, espressioni del viso, azioni fisiche, ...).

Ogni comunicazione è un'azione ed ha una conseguenza per noi e per gli altri. Dal livello di padronanza della comunicazione con il mondo esterno dipendono le relazioni (affettive, professionali, sociali, ...) positive ed efficaci che instauriamo con gli altri.

Il livello di soddisfazione, di felicità, di "successo" che si prova nella vita è il diretto risultato del nostro modo di comunicare con noi stessi. Come ci sentiamo, non deriva da ciò che ci accade nella vita, ma dalla nostra interpretazione di ciò che accade, da quello che ci diciamo o ci chiediamo. I nostri limiti sono prima di tutto mentali; al pensiero: "non ci riuscirò mai" "possiamo sostituire" "posso tentare di....

La maggior parte delle persone considera i propri stati d'animo e i propri pensieri alla stregua di cose che sfuggono al controllo, in realtà noi possiamo essere i maggiori artefici dei nostri stati mentali e dei nostri comportamenti.

Per orientare al meglio la nostra mente è indispensabile seguire una serie di passi:

  • conoscere e programmare l'obiettivo che si vuole ottenere, cioè definire esattamente ciò che si vuole;
  • agire, compiendo quelle azioni che hanno la massima probabilità di produrre l'obiettivo desiderato;
  • riconoscere se i risultati raggiunti ci allontanano o ci avvicinano all'obiettivo e, se necessario, cambiare il proprio comportamento finchè non si ottiene ciò che si vuole.

La comunicazione è al centro del nostro cammino conoscitivo. Merita una particolare attenzione, perchè ci permette di condurre noi stessi e gli altri per la strada della conoscenza e della realizzazione, guidando la nostra esperienza in ogni suo momento esplorativo e cognitivo ed emotivo.

Una comunicazione efficace permette di sviluppare una gestione professionale delle risorse a disposizione, attraverso la cura dei rapporti interpersonali.

Più che nel nostro consueto modo intuitivo o istintivo, comunicare può voler dire riflettere in modo consapevole e progettuale. Utile, a questo riguardo, è considerare l'individuo in un preciso contesto dove si trovi ad operare in un preciso e riconosciuto ruolo.

Comunicazione è quanto si cambia dopo il coinvolgimento con qualcuno, se non si é cambiati, almeno in parte, non si é avuta comunicazione.

La comunicazione è uno strumento di cambiamento attraverso il coinvolgimento attivo, la buona circolazione delle informazioni, nonché l'integrazione delle forze disponibili. Le responsabilità fondamentali nel processo comunicativo sono quelle di ottenere la comunicazione in tutte le direzioni, e di canalizzarla verso gli obiettivi voluti.

Fondamentale per attivare e canalizzare la comunicazione è conoscere la situazione di riferimento necessaria a portare avanti le proprie mansioni.

  • Informare in modo preciso sui risultati, gli obiettivi e le strategie da seguire,
  • fornire a ciascuno le informazioni sulle relazioni organizzative necessarie allo sviluppo del proprio lavoro,
  • come ci si deve muovere,
  • cosa si ha a disposizione,
  • in che modo si è liberi di operare
  • dare i limiti e le possibilità operative per ogni persona

In breve:

  • favorire lo sviluppo di comunicazioni dal basso verso l'alto mirando ad una collaborazione reciproca.
  • Preparare una comunicazione significa studiare un percorso logico attraverso obiettivi, tempi, modalità e
  • tipologie di differenti interlocutori

Si può parlare di comunicazione solo se si prende in considerazione l'interazione tra due o più soggetti.

Codice della comunicazione Codice della comunicazione

I "canali" attraverso i quali un emittente invia informazioni al proprio interlocutore, sono tre:

  • Verbale è tutto ciò che si dice;
  • Paraverbale è quanto può essere prodotto e/o variato con l'apparato vocale (tono, timbro, ritmo, velocità, volume della voce),
  • Corporeo/Non verbale è quanto può essere prodotto e/o variato con movimenti del corpo ( postura, gestualità, espressioni del viso, sguardo...)

In sintesi,non è tanto ciò che si dice (verbale che vale il 7% ) ma come lo si dice ( che vale il 93%! ).

“Per farsi capire dalle persone bisogna parlare prima di tutto ai loro occhi”
( Napoleone ).

Linguaggio

Il linguaggio è la modalità verbale attraverso cui passa la comunicazione; i diversi linguaggi conosciuti, costituiscono sistemi differenti per rappresentare la realtà.

I linguaggi dipendono dai diversi effetti che la cultura ha prodotto.

Per essere efficaci nel comunicare occorre tener conto del proprio linguaggio e di quello dei propri interlocutori. È importante essere flessibili nell'uso della comunicazione. Per comunicare efficacemente è indispensabile alzare il livello di consapevolezza sulle proprie reazioni e su quelle dell'interlocutore. Un possibile ostacolo che si incontra sulla strada della consapevolezza è legato al proprio modo di percepire e rappresentarsi la realtà esterna.

Ogni persona è sensibile al mondo che lo circonda, ma lo è a modo suo, nel momento che osserva, ascolta e percepisce le cose attraverso i propri occhi, le proprie orecchie, la propria pelle. Dunque ogni persona si costruisce la propria "mappa del mondo", che è soggettiva e che va costantemente confrontata con quella degli altri.

Comunicare vuol dire interagire e quindi mettere in comune, partecipare e confrontarsi con gli altri, con le loro "mappe". Ogni comunicazione è un processo circolare dove io sono direttamente coinvolto con l'interlocutore e lui, in conseguenza al mio intervento, lo è con me.

Ogni comunicazione attiva una reazione. È basilare una forte consapevolezza delle reazioni che si ottengono, verificando continuamente il clima positivo prodotto e rimanendo costantemente in sintonia con esso.

La comunicazione è un contenuto in un contesto, cioè una notizia, un dato, un'informazione, un'opinione rispetto ad una precisa relazione, ad un particolare interlocutore, ad un rapporto tra chi comunica e chi ascolta. Tutto ciò che descrive il rapporto tra due persone costituisce una meta-comunicazione, cioè a dire una comunicazione sulla comunicazione; la relazione il più delle volte viene descritta a livello non verbale, attraverso gesti, comportamenti, modi di parlare.

La comunicazione non è fatta solo di parole, si usano sì simboli che rappresentano ciò che si vuole comunicare, parole, nomi, numeri, ma la comunicazione è per lo più basata su rappresentazioni di ciò che si desidera comunicare come gesti, disegni toni vocali, inflessioni, movimenti, ritmi e volumi della voce, e così via.

La comunicazione è poi un episodio in una storia, il significato di ciò che vien detto e di ciò che succede, dipende dalla storia dei fatti che dipende a sua volta da come sono stati punteggiati gli avvenimenti: chi ha iniziato a parlare, chi ha risposto a chi, chi ha reagito alla risposta e via dicendo; se si è in disaccordo sulla punteggiatura si creano conflitti, incomprensioni, equivoci.

La comunicazione è ancora fatta di sintonie e di competizioni, ogni messaggio può essere letto come dichiarazione di superiorità o inferiorità dell'uno verso l'altro, dal momento che la posizione dell'altra persona è accettata si ha sintonia, altrimenti detta complementarietà, se invece ci si trova in una posizione competitiva ci si trova in simmetria.

La comunicazione è inevitabile dal momento che ogni comportamento, linguistico o gestuale che sia, costituisce una comunicazione.

Comunicare significa mettere in comune mappe del mondo differenti, uscire dalla ristrettezza della propria visione del mondo, aggiungendo in tal modo qualcosa a ciò che già si possiede. Per far ciò molto spesso è importante saper ascoltare, orientandosi in modo attivo alla comprensione degli altri prima di esprimere qualunque giudizio di sorta.

È fondamentale per un buon ascolto entrare in sintonia con l'altra persona, attivando un continuo feedback durante la comunicazione, comprendendo l'interlocutore, senza fermarsi alle parole, dedicando attenzione ai comportamenti che esprimono emozioni, attraverso atteggiamenti quali il tono della voce, i silenzi-assensi, la gestualità, la postura, lo sguardo, le espressioni mimiche, ecc...

Ognuno è responsabile, per quanto lo riguarda, dello sviluppo della propria capacità comunicativa, divenendo consapevole delle proprie qualità, affinando i propri strumenti, risultando capace di attivarsi nell'ascolto. Nel momento che mi oriento in una buona sintonia verso gli altri ho bisogno di una grande chiarezza verso i miei obiettivi, per fare chiarezza sugli obiettivi devo essere in grado di decodificare la diversità dei punti di vista, le differenti mappe dell'organizzazione, e saper dunque punteggiare gli eventi.

La sintonia con l'altro è il primo mezzo da raggiungere per qualunque obiettivo abbia scelto, per questa ragione va curata in modo particolare.

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