Spazioprever lezioni in rete - I.I.S. "A. Prever" Pinerolo
A.I.S.©;Testi didattici dell'Associazione Italiana Sommelier
Attraverso l’esame visivo si osservano: limpidezza, colore, fluidità, effervescenza.
La vista è l'organo del senso che interviene per il giudizio organolettico sulla limpidezza (o opacità) del vino e per l’individuazione dei colori, il grado di fluidità e lo svolgimento gassoso.
Colore | Limpidezza | Consistenza | |||||||||||||||
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giallo verdolino | velato | fluido | |||||||||||||||
giallo paglierino | abbastanza limpido | poco consistente | |||||||||||||||
giallo dorato | limpido | abbastanza consistente | |||||||||||||||
giallo ambrato | cristallino | consistente | |||||||||||||||
rosa tenue | brillante | viscoso | |||||||||||||||
rosa cerasuolo |
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rosa chiaretto | |||||||||||||||||
rosso porpora | |||||||||||||||||
rosso rubino | |||||||||||||||||
rosso granato | |||||||||||||||||
rosso aranciato |
Velato
Si dice di un vino che presenta accentuata opalescenza, dovuta alla notevole presenza di particelle in sospensione.
Abbastanza limpido
Si dice di un vino che può presentare una leggerissima velatura, determinata dalla presenza di microparticelle in sospensione, generalmente dovuta a leggera rifermentazione di residui zuccherini o all’insolubilizzazione di alcuni composti, causata da lunghi invecchiamenti.
Limpido
Si dice di un vino privo di qualsiasi particella in sospensione e che quindi non presenta depositi di nessuna natura. Un modo pratico per valutare questo grado di limpidezza, consiste nel porre il bicchiere contenente vino al di sopra di una scritta e verificare che le lettere presentino contorni perfettamente nitidi.
Cristallino
Si dice di un vino che, oltre ad essere totalmente privo di microparticelle in sospensione, possiede anche una propria intensa luminosità, che ne determina la particolare lucentezza.
Brillante
Si dice di un vino che, oltre ad essere cristallino, riflette con vivacità i raggi luminosi che lo investono. Ciò è frequentemente valorizzato dall’azione sinergica della CO2, le cui “bollicine” hanno la proprietà di rifrangere i raggi luce.
Giallo verdolino
Tonalità che si riscontra solitamente nei vini bianchi molto giovani, leggeri e freschi. Questi vini
hanno un rapporto acidità – morbidezza decisamente a favore della prima.
Questa tonalità si può descrivere come un “giallo molto tenue” sul quale prevalgono forti riflessi
verdi. I riflessi verdolini tendono a diminuire dopo il primo anno di vita.
Giallo paglierino
Tonalità che si riscontra nei vini bianchi giovani che hanno un rapporto acidità-morbidezza
abbastanza equilibrato.
Questi vini sono generalmente ottenuti dalla vinificazione in bianco di uve raccolte in piena
maturazione fisiologica e che presentano quindi un buon rapporto acidi-zuccheri. Si è soliti
paragonare questa tonalità al colore della paglia e il riscontro di una maggiore o minore intensità
di giallo e dei relativi riflessi verdolini, indica che questi sono determinati dall’ambiente
pedoclimatico, dal vitigno, dalle tecniche di lavorazione applicate e dall’età del vino.
Giallo dorato
Tonalità che si riscontra nei vini bianchi che hanno un rapporto acidità-morbidezza a favore della
seconda, normalmente ottenuti con uve leggermente sovramature.
Questa tonalità, che ricorda il
colore dell’oro giallo, può anche essere causata da numerosi altri fattori tra i quali il legno,
in particolare, l’affinamento in botti di legno.
Il giallo dorato, se privo di vivacità, può
indicare un’evoluzione negativa delle caratteristiche del vino, conseguente ad un’accentuata
ossidazione.
Giallo ambrato
Tonalità che si riscontra nei vini bianchi che hanno un rapporto acidità-morbidezza decisamente a
favore della seconda. Sono vini normalmente ottenuti attraverso tecniche enologiche mirati alla
produzione di vini passiti e/o liquorosi.
Questa tonalità, che si usa paragonare al colore
dell’ambra o del topazio, rappresenta un aspetto negativo in quei prodotti che, non rientrando
nelle sopracitate categorie di vini, presentano un’avanzata ossidazione della materia colorante.
Rosa tenue
Tonalità che si usa per definire un vino rosato che presenta un colore simile ai petali dei fiori
di pesco o della rosa dell’omonimo colore.
Quando questa tonalità assume riflessi violacei,
significa che il vino è giovane e, con molta probabilità, è stato ottenuto mediante vinificazione
con limitato contatto tra la parte liquida del mosto e le bucce delle uve, ovviamente a bacca nera.
Quando invece questa tonalità assume riflessi ramati, che ricordano cioè il colore del rame o della
buccia di cipolla, si può pensare che il vino rosato sia stato ottenuto dalla vinificazione in
bianco di uve contenenti poco materia colorante (es: Pinot grigio).
Rosa cerasuolo
Tonalità che si usa per definire un vino rosato che presenta un colore simile a quello di alcune varietà di ciliegie, come ad esempio la Moretta, di Cesena o il Durone di Vignola. Le sfumature possono andare dal violaceo all’aranciato e sono determinate dal grado di maturazione del vino in esame.
Rosa chiaretto
Tonalità che si usa per definire un vino rosato che presenta un colore simile a quello dei vini
rossi (si può anche definire “rosso rubino molto scarico”).
In genere questi vini mantengono
un’accentuata vivacità di colore, con marcati riflessi violacei nel primo anno di vita, per poi
evolvere verso quelli aranciati, perdendo in freschezza, dopo circa due anni di vita.
Rosso porpora
Tonalità che si usa per definire un vino rosso molto giovane, che presenta un rapporto
acidità-tannicità-morbidezza a favore delle prime due.
Questa tonalità è paragonabile al colore
della veste cardinalizia o, più raramente, a quella del fiore della peonia e si presenta come un
rosso carico con marcati riflessi violacei. La tonalità rosso porpora è quindi sinonimo di vino
molto giovani.
Rosso rubino
Tonalità che si usa per definire un vino rosso giovane che possiede un rapporto
acidità-tannicità-morbidezza in discreto equilibrio.
Questa tonalità ricorda l’omonima pietra
preziosa e normalmente è sinonimo di vino in buono stato di salute e conservazione, pronto per
essere consumato.
Rosso granato
Tonalità che si usa per definire un vino rosso che possiede un rapporto acidità-tannicità-morbidezza
leggermente a favore di quest’ultima. Questa tonalità ricorda il rosso del sangue, quando vi è
particolare ricchezza di materia colorante ed i semi del melograno, quando questa è piuttosto
carente.
I vini che si trovano nella fascia di colore corrispondente a questa tonalità sopportano
in genere un medio invecchiamento.
Rosso aranciato
Tonalità che si usa per definire un grande vino rosso, che abbia subito un lungo invecchiamento nel
quale il rapporto acidità-tannicità-morbidezza sia a favore di quest’ultima. Questa tonalità di
colore è paragonabile a quella dei mattoni, con riflessi che vanno dal bruno all’aranciato.
Questa stessa tonalità è però da considerare un aspetto negativo se viene riscontrata in vini da
bersi giovani, poiché indica un precoce stato di maturazione del prodotto o, ancor peggio, un
avanzato stato di degradazione.
Fluido
Un vino viene definito “inconsistente – fluido“ quando, versandolo nel bicchiere, scende sul fondo in modo molto leggero e scorrevole, come si trattasse di acqua sorgiva.
Poco consistente
Vino che, versandolo nel bicchiere scende in modo leggero. Questa caratteristica è tipica di un prodotto che possiede una struttura debole a causa del rapporto morbidezza – durezza a favore di quest’ultima.
Abbastanza consistente
Vino che, versato nel bicchiere, scende con moderata scorrevolezza. Questa caratteristica si riscontra normalmente in quei vini bianchi, rosati e rossi che hanno un rapporto morbidezza – durezza abbastanza equilibrato.
Consistente
Vino che scende nel bicchiere in un modo poco scorrevole, a causa del rapporto morbidezza – durezza a favore della prima. Questa caratteristica è confermata anche dall’esame degli “archetti “, fitti e regolari.
Viscoso
Vino che scende nel bicchiere in modo pesante, quasi senza provocare alcun rumore, come si trattasse di una sostanza sciropposa. Questa caratteristica si riscontra in certi vini bianchi da dessert, ottenuti ad esempio da uve attaccate dalla Botrytis cinerea, o sottoposte ad appassimento o ad acinellatura.
Relativamente alla grana, le bollicine possono essere:
Relativamente al numero delle bollicine, esse possono risultare:
Relativamente alla persistenza, le bollicine possono risultare:
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