Spazioprever lezioni in rete - I.I.S. "A. Prever" Pinerolo
Esistono tre principali metodi di lavoro dell’impasto: metodo diretto, semidiretto e indiretto.
I due preimpasti principali sono la biga e il poolish
E’ un preimpasto asciutto, che di conseguenza può avere ore di fermentazione (da 16 a 48), ottenuto con farina, acqua e lievito. La preparazione della biga richiede farine forti con un valore superiore ai 300W e un equilibrato rapporto tra resistenza ed e lasticità (P/L, compreso tra 0,5 e 0,6)
Gli ingredienti della ricetta della biga, possono cambiare a seconda della stagione e della temperatura dell’ambiente. Ad esempio con il crescere della temperatura la percentuale di lievito viene ridotta dall’1% allo 0,7% del peso della farina. La quantità di acqua può essere aumentata (fino al 50% in inverno) o diminuita (fino al 40-42% in estate).
Inoltre nei giorni molto caldi, soprattutto se la biga viene lasciata fermentare a temperatura ambiente, si può aggiungere sale (0,5%) o vitamina c (0,01% del peso della farina) per impedire la sua eccessiva fermentazione. La temperatura finale per una biga al termine della miscelazione deve essere abbastanza bassa, intorno a +20+21°c.
I tempi di impastamento sono molto brevi, circa 3-5 minuti e non risulta essere liscia e omogenea, ma abbastanza grumosa. La temperatura per la fermentazione della biga varia in funzione del tempo. Per esempio, per le bighe corte (16-20 ore di fermentazione) la temperatura deve essere mediamente di +18°C (+16+17° in estate e 18+20° in inverno).
Questa temperatura è ideale per ottenere una biga di buona qualità e con un buon livello di maturazione determinato dal rapporto ottimale di 3:1 degli acidi lattico e acetico.
Invece per le bighe lunghe (48 ore di fermentazione) la temperatura deve essere bassa (+4°), escluse le ultime 24 ore che richiedono una temperatura di +18°c.
La parola poolish è di origine polacca, esso veniva già usato in Polonia dai panettieri polacchi intorno al Settecento.
Poolish infatti significa polacco
e si pronuncia polisc, non pùlisc all'inglese.
Il poolish, cosi come moltissime preparazioni culinarie, ha avuto la sua diffusione
attraverso le varie corti settecentesche e ottocentesche.
Il poolish è stato infatti introdotto dai panettieri polacchi anche alla Corte Imperiale Austriaca
di Maria Teresa d'Asburgo (Vienna, 13 maggio 1717 – Vienna, 29 novembre 1780).
La Regina Maria Antonietta,(Vienna, 2 novembre 1755 – Parigi, 16 ottobre 1793)
figlia di Maria Teresa, successivamente attraverso i suoi cuochi lo introdusse in Francia.
L'arrivo a Napoli sembra sia giunto attraverso l'alta borghesia napoletana che sin dalla
fine dell'Ottocento manda i suoi cuochi a carpire i segreti della “haute cuisine” francese.
E fu proprio uno di questi cuochi che importò dalla Francia il poolish a Napoli.
A differenza della biga, il poolish è un preimpasto liquido ottenuto da farina e acqua (in egual quantità) e lievito compresso. La quantità di lievito da aggiungere varia in base al tempo di fermentazione e alla temperatura dell’ambiente
Ingredienti | quantità |
---|---|
Farina 00 di forza media 100% | 1kg |
Acqua 100% | 1 Litro |
Lievito compresso 2,5% | 25g |
Il poolish deve avere una temperatura di +23+25°C mentre quella necessaria per la sua fermentazione è più bassa, intorno a +20+22°C.
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