Spazioprever lezioni in rete - I.I.S. "A. Prever" Pinerolo
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L’imprenditore è uno dei soggetti del sistema economico; altri sono i capitalisti (offrono il proprio capitale per ricevere come corrispettivo, una remunerazione fissa: interesse), i lavoratori (offrono le proprie esigenze di lavoro in cambio di una remunerazione fissa: salario), i consumatori (domandano determinati beni o servizi per soddisfare i proprio bisogni).
L’imprenditore è l’attivatore del sistema economico, ha la funzione intermediario fra chi offre capitale e lavoro e chi domanda beni e servizi; trasforma, o cambia, i fattori della produzione (capitale e lavoro) in un prodotto idoneo a soddisfare i bisogni del consumatore; svolge una funzione creativa di ricchezza.
Rischio economico: l’imprenditore deve corrispondere un compenso fisso a capitalisti e lavoratori però c’è il rischio che non riesca a coprire, con il ricavo dei beni o dei servizi prodotti, il costo dei fattori produttivi impiegati determinando in tal modo vere e proprie perdite economiche.
Il concetto di imprenditore appare in Say per la prima volta: egli distinse tra capitalista(proprietario del capitale) e imprenditore (colui che, acquistati i fattori produttivi, organizza e dirige la produzione). La figura dell’imprenditore prende, nel sistema del diritto privato vigente, il posto che nel diritto anteriore aveva occupato la figura del commerciante.
Erano commercianti anche gli imprenditori di fabbriche e costruzione e quelli di manufacturing.
Il commerciante è quella figura di imprenditore la cui attività consiste nello
scambio di beni.
Art. 2082: definizione di imprenditore: è imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni e servizi.
Il fine è quello della produzione o dello scambio di beni o di servizi. Il commerciante era l’uomo d’affari (colui che compiva per professione operazioni speculative). L’imprenditore è colui che produce beni o servizi o si interpone nello scambio di beni: svolge un’attività creativa di ricchezza (vengono in considerazione anche le attività commerciali).
Lo speculatore di borsa era sicuramente commerciante per il vecchio diritto ma non è imprenditore per il vigente CC. Infatti chi fa scommesse sull’andamento dei prezzi, non è imprenditore, non pone in essere attività di vera e propria intermediazione. L’art. 2082 esige anche il fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi.
Chi non produce beni o servizi o non scambia beni non è imprenditore. I redditi conseguiti mediante operazioni speculative infatti sono considerati non redditi d’impresa ma redditi diversi.
Lo svolgimento professionale di un’attività produttiva di ricchezza è condizione necessaria per l’assunzione della qualità di imprenditore (non sono imprenditori: i professionisti intellettuali e gli artisti).
Ilprofessionista intellettuale o l’artista diventa imprenditore solo se svolge un’ulteriore attività, diversa da quella intellettuale o artistica, definibile come attività d’impresa.
Da un punto di vista giuridico la prestazione dell’esercente una professione intellettuale non è un servizio, e ciò perché attività squisitamente intellettuale. Non è imprenditore chi offre le proprie prestazioni intellettuali mentre lo è chi offre le prestazioni intellettuali altrui. La natura del servizio offerto è ininfluente ai fini dell’attribuzione della qualità di imprenditore.
L’art. 2238 attribuisce al professionista intellettuale la qualità di imprenditore se l’esercizio della professione costituisce elemento di un’attività organizzata in forma d’impresa (esempio: farmacista).
Art: 2229: ci sono professionisti intellettuali l’esercizio delle quali è subordinato all’iscrizione in appositi albi o elenchi (esempio: architetto, avvocato, dottore commercialista, ingegnere, medico).
Presupposto indispensabile di questa protezione è il carattere personale della prestazione professionale: l’art. 2232 impone al professionista di eseguire personalmente l’incarico assunto).
La prestazione eseguita da chi non è iscritto non gli dà azione per il pagamento della retribuzione. Ci sono anche professioni intellettuali l’esercizio delle quali non è protetto (esempio: agenti di pubblicità).
Il concetto di professionalità designa solo la stabilità o non quindi occasionalità dell’attività esercitata.
L’art. 2082 dà una definizione sia di imprenditore privato che di imprenditore pubblico, ad entrambi è riferito il concetto di professionalità. (Nozione di diritto comune: uguale per civile e amministrativo). L’affare isolato è incompatibile con il concetto di professionalità.
Lo scopo di lucro è il carattere per la qualificazione dell’attività economica come attività d’impresa.
È imprenditore solo chi ha lo scopo di ricavare dalla sua attività un lucro o profitto personale. Non acquista la qualità di imprenditore chi fa erogazione gratuita di beni o servizi prodotti.
Non è attività professionalmente esercitata quella prestata gratuitamente. Le imprese mutualistiche non mirano a realizzare un lucro ma agevolano i propri soci (art. 2511), sono soggette a fallimento.
L’impresa pubblica ha finalità molteplici: di interesse sociale e non di lucro. Stessa nozione dell’impresa privata per conferma dell’irrilevanza per il diritto vigente dell’antico requisito dello scopo di lucro.
L’impresa pubblica agisce normalmente per la diretta realizzazione di un fine pubblico (scopo altruistico). In casi eccezionali (monopolio dei tabacchi) l’ente pubblico intraprende attività commerciali al fine di ricavare un lucro.
Attività economica: attività produttiva: attività creativa di ricchezza.
L’Art. 2082 puntualizza che l’attività economica è organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi. Lo svolgimento professionale di attività economica importa che chi la compie ritragga dalla cessione dei beni e dei servizi prodotti quanto occorre per compensare i fattori produttivi impiegati.
Produrre con criteri di economicità significa produrre in condizioni di pareggio del bilancio alfine di contenere i costi d’esercizio: l’attività produttiva deve pertanto alimentarsi con i suoi stessi ricavi. Ad integrare il requisito della professionalità nell’esercizio dell’impresa è sufficiente l’obiettiva economicità, intesa come metodo utilitario delle operazioni intraprese.
È imprenditore solo chi produce beni e servizi per il mercato. L’impresa per conto proprio è l’attività di chi produce per se e non per vendere o fornire ad latri i beni o i servizi prodotti.
La destinazione per il mercato è di regola indispensabile perché l’attività produttiva assuma il carattere dell’attività d’impresa in quanto è possibile riconoscere nell’attività produttiva un’attività economica professionalmente esercitata che rimunera con i ricavi i costi dei fattori produttivi impiegati.
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